Dio onnipotente per primo piantò un giardino. E infatti è il più puro degli umani piaceri. E’ il più grande ristoro per lo spirito dell’uomo.
Francis Bacon
In principio era l’orto.
Precisamente l’orto del convento dei Padri Passionisti, che dal 1853 sono i custodi del Santuario per il culto della Sacra Icona del SS. Salvatore e della sua Passione.
Il giardino di oggi, poco conosciuto e poco frequentato, è l’esito di una trasformazione progressiva che ha portato alla nascita del Parco della Scala Santa, un ambiente mistico e magico, immerso e nascosto nel quartiere San Giovanni di Roma.
La sua storia inizia negli anni Sessanta del ’900, quando un gruppo di giovani architetti comincia a promuovere il recupero degli spazi edificati agli inizi del secolo. Parallelamente, nel 1966, Tito Amodei, Padre Passionista, scultore e pittore, trasferisce il suo atelier nello spazio dell’abside dell’antico convento, dando vita ad un ambiente artistico polivalente:
- il Centro di Sperimentazione Artistica Sala1, nella navata laterale sinistra;
- un Teatro nella navata centrale, in cui vengono svolte attività espositive e culturali nel campo dell’arte contemporanea;
- lo Studio Sala2 Architettura, nella navata laterale destra, sede dell’Associazione culturale TRAleVOLTE.
Anche il parco viene interessato da questa attività di trasformazione e diventa contenitore, ispiratore, soggetto. Oggi è possibile ammirare moltissime opere d’arte permanenti e sculture di artisti contemporanei, concepite per il giardino e plasmate come materia per l’opera stessa.
Lo scenario bucolico si dipana tra verdi distese di bambù, ortensie azzurre, percorsi coperti e reperti lapidei. Il terreno si ondula tra i tulipani, le ortensie e la severa maestosità degli alberi. Un viale pergolato di vite canadese, pilastri quadrati e un’edicola con il Crocifisso ci conducono al giardino degli agrumi e dei melograni, disposti intorno ad una fontana con un capelvenere.
Il Parco della Scala Santa è tutto questo e molto altro. È quanto di più imprevisto si possa immaginare: un luogo di pace, di arte e cultura, un’oasi di verde amata e curata. Un giardino straordinariamente inaspettato che si lascia attraversare tra il vociare dei turisti, le preghiere dei fedeli e la vita di città.
E stupisce proprio tutti, nessuno escluso!
Veronica Verzella
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Complimenti per il blog in generale e per l’articolo sul giardino dei Padri Passionisti a San Giovanni un luogo assai poco conosciuto ma estremamente suggestivo. Chiedo il permesso di ribloggare l’articolo su blog-esquilino.com e utilizzare le foto sull’app Museq di cui sono membro del comitato di redazione. Saluti Mauro Vetriani
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Grazie dell’apprezzamento Mauro, mi fa molto piacere. Certo può ribloggare l’articolo e le foto, questo giardino è un luogo che merita la massima diffusione!
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Come è quando è possibile visitare il giardino?
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Purtroppo ho letto che al momento il giardino risulta temporaneamente chiuso. Io sono riuscita a visitare il parco in occasione dell’Open House ma credo sia ancora possibile contattare l’associazione TRAleVOLTE che dal lunedì al venerdì, previo appuntamento, consentiva l’accesso al giardino e alle opere presenti
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